L'architetto cinese Ieoh Ming Pei sottolinea la valenza del feng shui se si considera come disciplina che fonda le proprie radici "sull'interpretazione e valutazione delle forze della natura per la localizzazione di un sito e per lo studio della forma di un edificio". Egli dichiara inoltre : “Quando progetti a Hong Kong non puoi non considerare il feng shui. Ci sono geomanti che consigliano gli architetti sulla scelta del sito dove costruire l'edificio, sulla sua localizzazione all'interno del sito e sulla forma e la disposizione interna che l'edificio deve avere”.
L'architetto Paolo Portoghesi (1999): “Con spirito simile a quello di alcune tribù indio-americane che rifiutavano di coltivare la terra per non "ferire la propria madre", i cinesi hanno un sacro rispetto per il paesaggio e sostengono che per introdurvi qualcosa di nuovo bisogna evitare di "infiggere una spina nella sua carne" e progettare invece una forma che scorra e fluisca insieme al ritmo della Terra".
Pierre Alain Crosette (1989) scrive, riferendosi all'architetto Gino Valle: “l'ossessione per la tematica del fondamento dell'architettura, alimentata anche dalla lettura del lavoro di Abercrombie sul feng shui, si cristallizza in una metafora naturalistica: l'edificio deve nascere come un'escrescenza del terreno. In accordo con questa metafora, il pilastro diventa l'elemento costruttivo maggiormente espressivo che Valle interpreta come un mucchio di terra”.
Tiziano Terzani, giornalista, profondo conoscitore del continente asiatico, dà questa definizione: “feng shui vuol dire "le forze della natura". Nonostante la sua facciata di magia, quel che è interessante nel feng shui è il principio di fondo: ristabilire costantemente l'armonia della natura. Per i cinesi tutto deve essere in equilibrio. È nell'armonia fra le diversità che il mondo si regge, si riproduce, sta in tensione, vive".
Sir Patrick Abercrombie (1925) scrive in un articolo dedicato alla pratica e all'esperienza del feng shui: "i cinesi hanno sempre considerato la campagna come la loro casa. Per questo hanno sempre tentato di armonizzare gli interventi umani con le caratteristiche naturali in modo da farne risultare un nuovo e composito paesaggio, una fusione di arte complessa con la natura".
Per Stephen Skinner (autore di "Manuale di Feng Shui vivere in armonia con la terra", Astrolabio, Roma, 1985): "feng shui è l'arte di vivere in armonia con la terra e di trarre il maggior beneficio, pace e prosperità dall'essere al momento giusto nel posto giusto. La sensazione che proviamo quando "sentiamo" un “posto” come buono o cattivo, è chiamata dai cinesi feng shui".